Di Paolo & Diane su Sabato, 25 Settembre 2021
Categoria: A piccoli passi

Chi non è contro di noi è per noi

 La Parola

Dal Vangelo secondo Marco

Mc 9,38-43.45.47-48

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.

Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.

Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».

Parola del Signore.

 Il CommentoSapete cos'è un club? Sono un gruppo di persone che hanno in comune un interesse e che si incontrano di tanto in tanto. Ci sono tantissimi club anche per ragazzi e ragazze. Quando ero piccolo, c'era il club delle giovani marmotte, ora ci sono i Boy Scouts e le Coccinelle, i club dei tifosi di una squadra di calcio, i fan club degli artisti famosi, i club di lettura. Sono sicuro che molti di voi sono iscritti ad un club o magari fanno parte di una squadra di calcio, di basket, o di ginnastica artistica. Una cosa che accomuna i club e le squadre, è che tutti hanno una divisa, o una t-shirt, o un cappellino, o un distintivo che li caratterizza, qualcosa da indossare che indica appunto che quella persona fa parte di quel club o di quella squadra, e chi la indossa ne va fiero.

I primi seguaci di Gesù si sentivano proprio così. Pensavano di appartenere a un club davvero speciale. Erano solo in dodici ed erano così fieri di far parte della squadra di Gesù. Nel nome di Gesù guarivano gli ammalati e annunciavano il Vangelo parlando del Regno di Dio. Un giorno gli Apostoli videro qualcosa che proprio non riuscivano a digerire. Lì a Cafarnao, c'era un uomo che, pur non appartenendo al loro gruppo, pur non essendo uno che seguiva il Rabbi giorno dopo giorno, andava in giro ad annunciare il Vangelo e allontanava i demoni, il nemico, il diavolo, invocando il nome di Gesù. Verrebbe da pensare che gli Apostoli fossero contenti di vedere altre persone compiere del bene nel nome di Gesù, e invece no, quell'uomo non faceva parte del loro gruppo speciale, del loro club e secondo loro non avrebbe dovuto continuare.

Mi sembra quasi di sentire in sottofondo tante altre voci che somigliano a quella dell'apostolo Giovanni: non è della nostra classe! non è del nostro gruppo! Non è della nostra parrocchia! Non è della nostra città e neppure della nostra Nazione!

Vi è mai capitato di sentire gente che ragiona così?

Quell'uomo non era un apostolo, eppure donava amore nel nome di Gesù, insegnava nel nome di Gesù, compiva dei miracoli nel nome di Gesù.

Il Signore di fronte all'indignazione di Giovanni e degli altri Apostoli rispose: "Non glielo impedite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi".

Avete capito cosa significa questa frase? Gesù ha detto loro: "Ma no, ma no, non impedite a nessuno di annunciare il Vangelo, non impedite a nessuno di fare del bene nel mio nome. Non fissatevi con questa mania di distinguervi dagli altri, come se, a parte voi, il resto fossero tutti sbagliati, tutti nemici!... Pensateci un istante: come può essere possibile che qualcuno compia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me! Se ha ricevuto la forza dello Spirito Santo in risposta alle sue preghiere, fino al punto di compiere un miracolo, non può essere considerato un avversario!"

Chiaro, vero? Questo ragionamento lo comprendiamo perfettamente: uno che compie miracoli nel nome di Gesù, come potrebbe essere un suo nemico? Come potrebbe essere un nostro avversario?

Il miracolo è il segno che Dio è in mezzo a noi col suo amore, quell'amore che noi dobbiamo a nostra volta donare per capire che è attraverso di noi che passa il miracolo di Dio per gli altri. Il miracolo è fare la felicità degli altri. Quando è stata l'ultima volta che hai reso felice qualcuno donando amore? Ecco quel giorno anche tu hai fatto un piccolo miracolo. 

L'ImpegnoLe parole di Gesù oggi dovrebbero farci riflettere su una cosa: quelli che facilmente chiamiamo "quelli là" sono proprio dei nemici? Quelli che non sono "del nostro gruppo", sono proprio così diversi da noi? Non è che magari ci assomigliano? Magari hanno la nostra stessa voglia di giocare, di divertirsi? Forse anche loro ascoltano ogni domenica il Vangelo a Messa, e si sforzano come noi di vivere secondo il cuore di Dio, e magari potrebbero diventare dei nuovi amici.

In questa settimana, proviamo a tenere il cuore aperto e il cervello acceso, per riconoscere le occasioni in cui ci verrebbe spontaneo dividere il mondo tra "noi" e "gli altri".

In quelle situazioni, proviamo a pensare che siamo tutti amati, senza distinzioni, dall'unico Padre Buono e che potremmo essere amici, invece che avversari.

Che ne dite, si può fare? Proviamoci, allora!

Buona domenica 

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