Non sono la pandemia e le restrizioni a toglierci il Natale
Serata tipica di una famiglia in questo periodo natalizio, o almeno della nostra famiglia. Pizza e film natalizio seduti comodi sul divano. Ne abbiamo fatto una scorpacciata. Tutti bellissimi, tutti o quasi americani, tutti pieni di buoni sentimenti.
Dal film sulla base americana nel pacifico da cui partiva l'operazione "Christmas Drop" per paracadutare pacchi regalo sulle isole alle popolazioni bisognose, al film in cui Babbo natale è costretto a scendere sulla terra per trovare le medicine per i suoi elfi ammalati e salvare il Natale. Dal cartone animato candidato all'Oscar all'erede di Babbo Natale che non vuole calarsi nel ruolo e scappa sulla terra lasciando alla sorella il compito di salvare il Natale.
Una scelta difficile fra le tantissime proposte. Film che ci ricordano lo Spirito del Natale, che ci raccontano storie surreali e dolcissime su Babbo Natale, che ci parlano di desideri, doni, solidarietà, amore. Di festa.
Una festa di cui però sembrano aver dimenticato il festeggiato. Forse qualcuno l'ha dimenticato, o forse stanno cercando di farlo dimenticare a più persone possibile, ma il Natale è la festa che ricorda la nascita del Nostro Signore Gesù. Non è la festa dell'albero o di quell'uomo vestito di rosso. Festeggiamo il Natale perché festeggiamo la nascita di Gesù bambino, e chiunque cerchi di raccontarci una storia diversa ci sta dicendo bugie, ci inganna, ci vuole rubare il vero Spirito del Natale, che è il miracolo dell'Incarnazione ad opera dell'unico Spirito del Natale, lo Spirito Santo.
In questo senso "Il Natale di Angela" è il film perfetto perché i più piccoli, ma anche noi grandi, comprendano il vero significato del Natale.
Lo dice la parola stessa. Natale, dal latino natalis, che riguarda la nascita. Noel, in francese, ha la stessa derivazione. La parola inglese Christmas è l'abbreviazione di "Cristes maessam", la messa del Cristo ma con il senso allargato di "celebrazione", "festività liturgica", da cui, in senso letterale, "festività di Cristo".
Seduti sul divano davanti alla televisione, rinchiusi in casa per le restrizioni dovute alla pandemia, isolati con lo smartphone in mano, ci stiamo trasformando in spettatori passivi, mentre siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio per essere attori protagonisti della nostra vita, iniziando dalla nostra famiglia.
Il 25 Dicembre Dio ha deciso di venire a nascere in una famiglia. Dentro quella capanna che abbiamo posto nel Presepio a casa nostra è rappresentata una famiglia. Il Natale ci svela verso Chi dobbiamo guardare. Attorno a Gesù bambino c'è una Madre, Maria e c'è un padre, Giuseppe.
La nascita di Gesù è anche la nascita di una famiglia, della santa Famiglia di Nazareth. Fissiamo lo sguardo su quella famiglia, portiamola nei nostri cuori, svegliamoci dal torpore in cui stiamo cadendo. Recuperiamo la forza, la voglia e la meraviglia di essere madri, di essere padri, di essere figli. Allora ecco svelato il Natale.
Da parte nostra vorremmo fare a tutti voi gli auguri di essere una famiglia, di diventarlo presto, di non perdere tempo in chiacchiere, di voler essere una mamma e un papà, di avere la forza e il desiderio (basta chiederlo a Lui) di essere famiglia.
Buon Natale.