Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?
La Parola
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,2-11
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: "Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via".
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».
Parola del Signore.
Il Commento
Cosa è la "gioia" per voi?
Provo a dare qualche risposta io: stare bene di salute, giocare con gli amici, andare al mare o in montagna o in qualche altro luogo con i genitori, essere bravi nei vari sport che praticate, fare una bella festa per il vostro compleanno, ricevere doni…
E già, guardate un po' qua… ma davvero? Mancano solo 14 giorni al Natale!!! E oggi, terza domenica di Avvento, è la domenica della gioia.
Sono sicuro che uno dei motivi per cui la gioia sta crescendo di giorno in giorno nel vostro cuore è proprio questo conto alla rovescia che segna oramai pochissimi giorni all'inizio delle vacanze di Natale, alle feste in famiglia, e ai pacchi sotto l'albero…
Che dono vi aspettate per Natale? Alcuni di voi avranno sicuramente fatto la loro lista, altri invece preferiscono essere sorpresi, ma in fondo al cuore tutti sperano di ricevere quel regalo che aspettano da tanto tempo, un regalo che sicuramente ci renderà ancora più felici, ma che a pensarci bene non sarà nulla in confronto ai doni che riceviamo da Gesù.
Nel brano del Vangelo di oggi, Matteo ci parla ancora di Giovanni Battista.
Giovanni era uno che alzava la voce, che non aveva riguardi verso nessuno, parlava apertamente e rimproverava tutti con energia, anche Erode, e questo era così infastidito dalle sue prediche e dai suoi richiami ad una vita giusta e onesta, ad una vita secondo la Parola di Dio, che un giorno decise di farlo imprigionare.
Giovanni dunque è in prigione, una prigione lontana dalla città. Ma la fama di Gesù è così grande che anche lì sente gli echi le voci della gente su Gesù: "Quel Gesù, mangia e beve con i peccatori!", "Non osserva tutte le regole della nostra religione!", "Parla di Dio come padre buono e misericordioso!". Sentendo queste notizie, a Giovanni viene un grande dubbio proprio su Gesù. Si chiede: ma sarà lui il Messia inviato da Dio, quello che viene a togliere il peccato dal mondo, oppure mi sono sbagliato, bisogna aspettare ancora?
Eh sì! Giovanni fa un po' come tutti noi. Ci facciamo una idea di Dio e se poi Dio agisce in modo diverso da come pensiamo noi, incominciamo ad avere dubbi.
Giovanni si aspetta da Gesù che metta ordine, che sistemi le pratiche religiose, le cose politiche. Invece Gesù vive con quelli che non contano, sta con i peccatori, parla ai poveri… Dice che Dio perdona. Insomma, Giovanni aspettava un Messia come una specie di "Rambo", di "Giustiziere".
Così manda degli amici a domandargli: "Sei tu quello che deve venire o ne dobbiamo aspettare un altro?" Cioè, sei tu il Messia, il liberatore, oppure no?
Gesù non risponde né con un sì, né con un no. Dice solo di riferire quanto vedono e odono: "I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo". In queste parole c'è, in pratica, il sogno messianico di Isaia che abbiamo ascoltato nella prima lettura. Le opere e le parole di Gesù mostrano che quel sogno si sta realizzando.
Che bello vero?
Se fossi cieco, che regalo migliore potrei ricevere se non riacquistare la vista? Se fossi paralizzato, che regalo migliore potrei ricevere se non camminare? Gesù è il dono di Dio per noi. Gesù è venuto sulla terra per darci la vita - la vita eterna! Questo sì che è il regalo più grande! La Gioia più grande!
L'Impegno
La missione di Gesù è sempre e unicamente nei confronti dei poveri, degli oppressi, dei bisognosi, dei soli, degli ultimi.
E allora capiamo anche noi quale deve essere la nostra missione…
Noi sicuramente non ridaremo la vista ad un cieco ma potremo far aprire gli occhi ad un amico che si è allontanato da Gesù in quanto preso dai troppi idoli che gli tolgono la capacità di vedere. Potremo sostenere chi"zoppica nel cuore" e non riesce più ad andare con carità verso gli altri. Potremo aiutare una persona povera che si sente "lebbrosa", esclusa, facendola sentire accolta. Potremo far sì che un "sordo" alla voce di Dio possa sentirla attraverso un nostro semplice sorriso o una parola gentile. Potremo far risuscitare un "morto" difendendo qualche nostro compagno dalle tante "prese in giro" che a volte possono veramente ferire a morte…
Perché non dovete mai dimenticare che il primo miracolo, il primo motivo di gioia, dovete essere voi!
Buona Domenica, e buon cammino d'Avvento