A Loreto il 14° Pellegrinaggio Nazionale delle Famiglie per la Famiglia
Sabato 11 Settembre il Santuario della Santa Casa di Loreto ha ospitato la quattordicesima edizione del Pellegrinaggio Nazionale delle Famiglie per la Famiglia promosso dal Rinnovamento nello Spirito Santo in collaborazione con l'Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia della CEI e del Forum Nazionale delle Associazioni Familiari. Un evento proposto in preparazione al X Incontro Mondiale delle Famiglie, che si terrà a Roma dal 22 al 26 giugno del 2022 e che a causa delle normative in vigore contro la pandemia, anche quest'anno si è svolto con modalità diverse dal solito coinvolgendo 20 Santuari Mariani in 19 diverse regioni d'Italia.
L'evento di Loreto si è svolto in due momenti distinti. Alle 17.45, all'interno del Santuario, le famiglie sono state accolte dai canti di lode della corale regionale del Rinnovamento nello Spirito Santo, seguiti dai saluti di Don Bernardino Giordano, Vicario della Prelatura di Loreto, di Fra Marco Vianelli, Direttore dell'Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia, e di Francesca Piersimoni, Coordinatrice Regionale del Rinnovamento. Alle 19.00 è poi iniziata la celebrazione eucaristica presieduta dall'Arcivescovo Prelato di Loreto Mons. Fabio dal Cin a cui hanno fatto seguito l'atto di affidamento delle famiglie alla Santa Famiglia di Nazareth e l'atto di affidamento dei bambini e ragazzi a Maria alla vigilia del nuovo anno scolastico, proclamati in Santa Casa.
Alle 21.00 poi la consueta recita del santo Rosario in Piazza della Madonna con misteri e riflessioni dedicate alla famiglia, seguito da un momento di preghiera in musica animato in modo superbo dalla corale regionale del Rinnovamento nello Spirito Santo.
Nella Comunione la Gioia"Questo è il tema del pellegrinaggio, che esprime chiaramente una scelta di fondo: ricercare non la gioia «consumista e individualista», che «non fa che appesantire il cuore», ma «quella gioia che si vive in comunione, che si condivide e si partecipa, perché "si è più beati nel dare che nel ricevere" (At 20,35) e "Dio ama chi dona con gioia" (2 Cor 997)». Infatti, «l'amore fraterno moltiplica la nostra capacità di gioia, poiché ci rende capaci di gioire del bene degli altri» (cfr Esort ape Gaudete et exsultate, 128)". Queste le parole con cui Papa Francesco ha aperto il suo messaggio ai partecipanti al pellegrinaggio, esortando tutti i componenti della famiglia a riscoprire la gioia del condividere, superando la tentazione dell'individualismo per trovare sempre forme nuove per esprimere l'amore, la sincerità nelle relazioni, l'attenzione all'altro, fino al dono totale di sé stessi.
La Famiglia è vivaIl Santo Padre ha poi ricordato che "La famiglia è viva, se si ritrova unita nella preghiera. La famiglia è forte, se riscopre la Parola di Dio e il valore provvidenziale di tutte le sue promesse. La famiglia è generosa e costruisce la storia se rimane aperta alla vita, se non discrimina e serve i più fragili e bisognosi, se non smette di offrire al mondo il pane della carità e il vino della fraternità".
Parole su cui soffermarsi con attenzione, da cui lasciarsi interrogare profondamente.
La nostra famiglia è davvero viva se riusciamo a pregare insieme.
La nostra famiglia è davvero forte se riesce a riscoprire il valore della Parola di Dio.
Trascorriamo sempre meno tempo insieme nelle nostre famiglie. Il lavoro, la scuola, lo sport gli hobbies, i genitori anziani. Quanta frenesia, quanto tempo sottratto allo stare insieme, al condividere momenti di dialogo. E la preghiera insieme, la Parola di Dio, che posto hanno oggi nella nostra vita familiare? Perché solo se riusciamo a rimanere uniti nella preghiera e saldi nella Parola, allora la nostra famiglia sarà in grado di essere generosa, di aprirsi alla vita, al servizio e di vivere nella carità.
Accolti in una CasaFra Marco Vianelli, invece ha voluto sottolineare il carattere familiare del Santuario di Loreto, un luogo dove si colgono i sapori delle relazioni familiari. "Tutti i pellegrinaggi finiscono in un Santuario", ci ha ricordato, "ma l'unico che arriva a casa, che trova spazio in una casa è questo. E' bello pensare che dopo un cammino, dopo la fatica, oggi Maria ci accoglie nella sua casa, apre non tanto la porta di un Santuario, ma apre la porta di una casa". Una casa dove ha vissuto la Santa Famiglia e che tutt'oggi dà ristoro a tutti coloro che stanchi, affaticati o ammalati, varcano quella porta in cerca di consolazione, di acqua fresca.
Chi sono io per te?Mons. Dal Cin, nella sua omelia, ha voluto invece sottolineare come famiglia e fede siano un binomio inscindibile.
La domanda che Gesù pone ai suoi discepoli nel Vangelo del giorno, in realtà la pone ad ognuno di noi. "Il Signore cerca la relazione con ognuno di noi, perché Gesù è vivo e ci vuole vivi in ogni ambito della nostra vita. Vivi con lui, vivi per lui."
La famiglia è il luogo delle relazioni e riesce a trasmettere la fede, se sperimenta una relazione viva con il Signore. "E allora trasmettere la fede in famiglia, trasmettere Cristo, trasmettere la gioia, significa vivere l'avventura più bella, farsi il regalo più bello".
Ma se la fede è una relazione, ha continuato l'Arcivescovo, "il trasmettere la fede domanda delle cose molto concrete. Non si tratta di relegare la fede a eventi straordinari della vita, ma c'entra con tutta l'educazione che si trasmette ai figli e alle nuove generazioni. L'educazione alla fede in famiglia passa ad esempio attraverso il commento concreto dei fatti della vita, attraverso l'educazione agli acquisti da fare e da non fare, la programmazione delle vacanze, il modo di gestire il tempo libero, la domenica, al come ci si educa a rispondere a tutte le sollecitazioni che vengono dal mondo della scuola, del lavoro, della mentalità che ci circonda che non è più generalmente cristiana"
Sono questi i canali di comunicazione della verità, della giustizia e dell'amore che in famiglia diventano comunicazione del Cristo vivo.