Chi sono i loro idoli? Di cosa parlano le canzoni che ascoltano?C'è un universo musicale che viaggia solo online e che ogni genitore dovrebbe conoscere
Papà, mamma sentite se vi piace questa canzone!
Ha nove anni, è seduto sul sedile posteriore della macchina insieme al fratello mentre rientriamo da un breve viaggio, chiede il telefono della mamma per farci ascoltare una canzone del cantante preferito della sua compagna di scuola.
Parte la canzone, un rap, o meglio, un trap, generi che non sopporto. Ascolto un po' il ritmo ripetitivo, le parole ambigue e sento che c'è qualcosa che non va. "Spegni che non mi piace proprio", lui non è contento ma obbedisce. Chiedo il nome del cantante e finisce lì.
Il giorno dopo sono in ufficio, pausa pranzo, e decido di capirci un po' di più. Digito il nome sulla tastiera, e cercando nei siti giusti mi si apre un mondo.
tha Supreme - il cartoon in felpa violaIl progetto artistico più seguito dai bambini maschi dagli 11 ai 13 anni è tha Supreme. Lo chiamo progetto artistico perché in realtà nessuno ha mai visto il volto di questo ragazzo, classe 2001, sconosciuto o quasi a chi ha più di 25 anni, ma a quanto pare molto noto ai bambini dalle scuole elementari o primarie che dir si voglia. Tha Supreme si presenta nei video come un personaggio di un cartone animato. Il suo avatar è un ragazzino con la felpa viola, le scarpe di due colori diversi, un po' santo con l'aureola e un po' demonio con le corna. Sembra faccia il beatmaker da quando aveva 12 anni, che abbia lasciato la scuola a 15 per fare musica, e che poi a 16 anni Salmo l'abbia voluto come producer per "Perdonami".
E se conoscete chi è Salmo e cosa canta nelle sue canzoni, questo dovrebbe già bastare per far suonare tutti gli allarmi. Se avete tempo e voglia andate a cercare i testi delle sue canzoni e troverete maschilismo, attacchi alla chiesa, satanismo, droga e chiaramente tutto il panorama di parolacce e riferimenti sessuali espliciti che potete immaginare.
Ma torniamo a tha Supreme: il personaggio è misterioso, non rilascia quasi mai interviste, e le informazioni che si trovano su di lui provengono da articoli che sono praticamente tutti uguali. Sono scritti quasi tutti in modo simile, e dicono più o meno le stesse cose, tanto che sembrano praticamente presi e incollati da una cartella stampa.
I temi delle canzoniUn progetto artistico che ha al centro temi quali la droga e il sesso. Certo anche negli anni settanta c'è stata l'ondata del "sesso, droga & rock'n'roll", ma il pubblico di riferimento di quella cultura e di quella musica non erano certo i bambini delle elementari.
La canzone di punta di tha Supreme si intitola «blun7 a swishland» dove «swishland» è il mondo immaginario in cui lui si immedesima dopo aver fumato, in cui si ritrova immerso nel produrre la sua musica (cf genius.com). In questa canzone racconta di come si prepara una massiccia dose fumo psicotropo «il blunt», svuotando un sigaro detto «swisher», e riempiendolo interamente di cannabis.
La droga è il suo mondo. I video di «m8nstar» e «blun7 a swishland» hanno nel fumo il loro asse narrativo, e spinelli e pasticche compaiono in praticamente ogni video. In una storia Instagram, fa vedere ai suoi fans che per fare musica usa la cosiddetta «purple drank», una droga ricreativa composta da una mistura a base di sciroppo per la tosse con codeina e una bibita gassata. Peccato che a luglio scorso due quindicenni di Terni sono morti proprio per un errore nella preparazione di questa sostanza conosciuta grazie al mondo del Trap.
In «parano1a k1d» invece la donna-ragazza, bella e mansueta come una «cagnolina», si può avere mettendosi in fila aspettando il proprio turno: «tu vuoi quella carina, cagnolina, oh, peccato che debba prima fare la fila, tipo show».
Il marketingMa la macchina da guerra che lavora al progetto artistico tha Supreme non si ferma. I suoi marketing managers conoscono bene il mondo dei media di oggi: la pubblicità online e le storie Instagram sono superate. Bisogna che i "followers", ma anche, e soprattutto, chi non ancora non conosce il personaggio, si trovi dinanzi a qualcosa di più tangibile, messo in bella vista perché diventi la moda del momento. Ecco allora l'idea di piazzare due enormi statue del cartoon un po'angelo e un po' demone al centro di due stazioni ferroviarie importanti come Roma e Milano, dove transitano un numero immenso e variegato di persone: dal pendolare al giovane adulto, dall'uomo di mezz'età all'adolescente, quest'ultimo magari arrivato lì proprio per potersi fare una foto con la statua che rappresenta il suo idolo del momento.
Non ci scandalizziamo o spaventiamo poi se i giovanissimi volano sul pianeta swishland con un blun7 tra le dita.
Trap God e gli altriMa attenzione, tha Supreme non è l'unico prodotto di questo tipo di cultura che si sta cercando di imporre ai nostri figli. Prendetevi un po' di tempo per leggere alcuni testi delle canzoni dei vari Ghali, Sfera Ebbasta, Junior Cally o Skioffi, giusto per citarne alcuni.
E soffermatevi attentamente su Trap God. Prodotto da un certo Young $atana, ha pubblicato il suo secondo album intitolato «Street Cinemv», che segue di una ventina di mesi l'album di esordio che ha per titolo una bestemmia. Pochi ammettono di conoscerlo, ma moltissimi lo ascoltano, tanto è vero che proprio il brano che ha una bestemmia per titolo è stato in cima alla classifica di Spotify-viral. Questo progetto artistico si connota per contenuti ben più forti: stupri, incesti, bestemmie, armi, sesso e minori, satanismo dichiarato, droga.
Ricordate l'episodio assurto agli onori della cronaca nazionale a giugno scorso quando un gruppo di amici ha prenotato dei tavoli presso la discoteca Kursaal di Lignano Sabbiadoro dando come nome di riconoscimento «Centro stupri», presentandosi in discoteca con le relative magliette e postando le immagini della serata sui Social? Il Questore di Udine ha sospeso per 15 giorni l'attività della discoteca per avere ammesso ed accettato una prenotazione a nome «Centro Stupri». I ragazzi che hanno organizzato la festa hanno detto «non è quello che pensiamo davvero» e «siamo mortificati, ci dissociamo totalmente da quello che abbiamo scritto e detto».
Apriamo gli occhi e le orecchieQuesta giustificazione però assomiglia terribilmente alla giustificazione sostenuta da alcuni nei confronti di questi progetti artistici di cui stiamo parlando.
Non fa alcuna differenza se un bambino o un adolescente ascolti questo tipo di prodotti perché ne condivide i contenuti o perché vuole riderci sopra con gli amici: le parole formano il pensiero, e questi lavori musicali vanno presi terribilmente sul serio perché, riescono ad aprire in maniera straordinariamente efficace strade nuove nell'immaginario dei ragazzi creando percorsi culturali che possono trasformare l'inaccettabile in accettabile sia per abitudine, per noia o semplicemente perché così fan tutti.