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4 minuti di lettura (792 parole)

Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto per mio figlio!

 La Parola

Mt. 21, 33-43

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un'altra parabola: c'era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto per mio figlio!.

Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: Costui è l'erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!.

Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».

E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d'angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi?

Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».

Parola del Signore

 Il Commento

Perché gli agricoltori hanno voluto uccidere i lavoratori inviati dal proprietario della vigna e suo figlio? Erano molto più che egoisti. Al tempo di Gesù, era consuetudine che ricchi uomini d'affari di altri paesi venissero a comprare dei terreni nella terra dove Gesù visse. Questi stranieri assumevano poi gli agricoltori per lavorare nei campi, ma li pagavano talmente poco che questi potevano a malapena nutrire le loro famiglie. I poveri agricoltori erano affamati, mentre i ricchi proprietari stranieri diventavano sempre più ricchi. Gli agricoltori odiavano i proprietari terrieri per il loro egoismo e perché erano stranieri. Gli agricoltori avevano dei pregiudizi.

Giovanni, Bilal e Sule sono amici, ma sono uno diverso dall'altro. Giovanni è nato in Italia ed è cattolico. Bilal è nato ad Algeri ed è mussulmano. Sule è nato in Congo ed è africano. I tre sono davvero buoni amici, stanno sempre insieme a scuola, dopo la scuola e nei fine settimana.

Un giorno, i ragazzi stavano facendo un giro con le loro biciclette sul ponte ferroviario. Improvvisamente, Sule si fermò, mentre gli altri ragazzi continuarono. Ad un certo punto gli altri due si girarono per cercare il loro amico. Quando videro Sule, si accorsero che stava piangendo e si voltarono a guardare cosa avesse attirato la sua attenzione. Su un muro, scritte con una bomboletta di vernice spray c'erano parole di contro gli africani. Parole violente.

"Perché le persone ci odiano?" Chiese Sule. Ma né Giovanni ne Bilal seppero rispondergli.

Quella sera, tutti e tre raccontarono quanto successo ai loro genitori. Perché la gente ha pregiudizi? Tutti i genitori diedero ai ragazzi la stessa risposta. Il pregiudizio inizia quando le persone non comunicano tra loro. Quando c'è un malinteso. L'incomprensione poi porta alla rabbia. E la rabbia porta all'odio. Quando le persone odiano si dimenticano del malinteso, arriva il pregiudizio, l'odio senza ragione. E il pregiudizio può portare alla violenza.

Nei giorni a seguire, i ragazzi parlarono molto di quelle parole d'odio scritte sul ponte ferroviario, e giunsero ad un accordo. Se le parole fossero state lasciate lì, avrebbero potuto ispirare pregiudizio e violenza. Presero una decisione. Il fine settimana seguente, andarono al ponte con lattine di vernice e pennelli, e dopo qualche pennellata, le parole erano scomparse.

"Grazie" disse Sule agli altri ragazzi. "Questo significa molto per me."

"Sule," disse Bilal, "quelle parole avrebbero potuto essere rivolte contro ognuno. Ho visto parole di odio anche contro mussulmani e cristiani. Ci sono molte persone con pregiudizi e noi dobbiamo combattere i pregiudizi".

"Questa vernice è il nostro modo di combattere l'odio", disse Giovanni.

 L'Impegno


Quando Gesù raccontò la storia dei contadini, cercò di far capire a chi lo ascoltava che le persone che odiano e usano la violenza saranno punite. Ma Gesù vuole da noi qualcosa di meglio. Vuole che la gente faccia ciò che è giusto, come fecero Bilal, Sule e Giovanni. Vuole che le persone siano amiche e combattano insieme contro i pregiudizi.

Pregate per le persone che odiano. Pregate per i vostri nemici. Pregate perché un giorno possiamo tutti diventare una grande famiglia.

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