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4 minuti di lettura (736 parole)

Io sono voce di uno che grida nel deserto

La Parola

Dal Vangelo secondo Giovanni

Gv 1,6-8.19-28

Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.

Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.

Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.

Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo:

«Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?».

Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».

Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei.

Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell'acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».

Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

Parola del Signore 

La Riflessione

Cosa accadrebbe se i tuoi amici non si fidassero di te? Che cosa accadrebbe se non fossero d'accordo con qualcosa che hai fatto? Con i motivi per cui lo hai fatto?

Potrebbe accadere anche a te. Lascia che ti racconti la storia di Sara.

Sara è una bambina con un cuore grande ed ama fare di tutto per aiutare gli altri. Quest'anno per Natale ha proposto alla sua insegnante di organizzare una raccolta di abiti usati per i poveri. L'insegnante si dimostrò subito entusiasta e ne parlò con la direttrice, ma questa non fu d'accordo.

Sara era molto amareggiata e così i suoi genitori decisero di parlarne con l'insegnante e con la direttrice. Dopo un breve colloquio la direttrice diede il suo consenso e la raccolta ebbe inizio.

Fra i suoi compagni di classe molti accolsero con entusiasmo l'idea ed iniziarono subito ad aiutare Sara. Altri invece, come la direttrice, non capivano il motivo di questa iniziativa e la tormentavano con le loro critiche. "Perché stai sprecando il tuo tempo?" "Vuoi solo attirare l'attenzione." "Pensi di essere importante, vero?"

Sara rispondeva con calma a tutte le domande e a tutte le critiche con la stessa parola "No!" "No, la raccolta degli abiti non è stata una perdita di tempo. No, non voglio l'attenzione, voglio solo aiutare chi ha bisogno. No, non penso di essere importante, sono solo una ragazza come te."

Ma lo sguardo di quei suoi amici tradiva il loro pensiero e la loro disapprovazione.

Tutto questo però non fermò Sara dal portare avanti il suo progetto. Non le importava se alcuni dei suoi amici non la capivano. Voleva aiutare le persone meno fortunate di lei e questo non aveva nulla a che vedere con il volersi mettere in mostra.

Arrivò l'ultimo giorno della raccolta. Sara stava sistemando i vestiti nelle grandi buste mentre un uomo li caricava nel furgone per portarli alla Caritas. Improvvisamente, Sara si trovò davanti la direttrice della scuola con un'altra signora. "Sara", disse la direttrice, "vorrei presentarti, la signora Marini, la direttrice della Caritas".

"Grazie per i vestiti", disse la signora. "Il tuo impegno fatto la differenza quest'anno."

Questa frase riempì il cuore di Sara. Era tutto quello voleva sentirsi dire. Il suo impegno aveva fatto la differenza, qualunque cosa la direttrice e i suoi amici ne avessero pensato. 

L'Impegno La storia che ci racconta il Vangelo oggi è un po' come questa.Anche Giovanni è stato interrogato ed accusato per quello che faceva. Chi pensava di essere Giovanni per battezzare le persone e predicare? Pensava forse di essere qualcuno di importante, magari il Messia? No, Giovanni con la sua umiltà, voleva preparare le persone all'arrivo del Signore. Come Sara, Giovanni era lì per servire e fare la differenza.Mentre ci prepariamo in questo Avvento alla nascita di Gesù poniamoci allora qualche domanda.Come posso fare la differenza per gli altri? Cosa posso fare migliorare la vita di chi mi sta accanto iniziando dei miei genitori? Dalla mia famiglia? Dai miei amici? 

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