Le nozze di Cana
La Parola
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 2,1-11
In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le anfore»; e le riempirono fino all'orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono.
Come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l'acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all'inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».
Questo, a Cana di Galilea, fu l'inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
Parola del Signore.
Il Commento
Avete mai partecipato a un matrimonio? L'ultimo a cui abbiamo partecipato noi è stato quello di due nostri carissimi amici, Lara e Paolo. È stata una festa bellissima, la cerimonia è stata celebrata nella chiesetta dell'Eremo di San Francesco, a Rotella, una chiesa piccola ma bellissima, e poi il ricevimento è stato organizzato nei giardini dell'eremo. È stata una giornata stupenda, che ha segnato l'inizio della vita di una nuova famiglia.
Il brano del Vangelo di oggi è uno dei miei preferiti e ci racconta proprio di una festa di nozze che avvenne in un piccolo villaggio della Galilea più di duemila anni fa!
L'evangelista Giovanni ci racconta che l'invitata era Maria e Gesù con i suoi discepoli si uniscono per partecipare alla festa: "Ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli".
Dunque, Gesù era un ospite. Giovanni, nel suo Vangelo, ci informa che pochi giorni prima Gesù si era allontanato dalla Galilea per recarsi in Giudea dove aveva da poco incontrato Andrea, Pietro, e i primi di quelli che poi diventeranno i suoi discepoli. Non rinuncia, però, a partecipare a questa festa di matrimonio e si incammina per ritornare in Galilea! Beh, dovevano essere proprio degli amici importanti, preziosi!
Nel corso della festa, Maria si accorge che il vino sta terminando: le brocche che hanno portato in tavola sono le ultime, poi non avranno più vino da servire. Come fa ad accorgersene, Maria? Il brano del Vangelo non ce lo dice, ma evidentemente Maria è una donna attenta anche ai dettagli: gusta la festa, ma si preoccupa anche di quello che accade attorno, ed è sempre pronta a rendersi utile se necessario.
Senza dare nell'occhio si rivolge a Gesù e gli fa notare la difficoltà: "Non hanno più vino". Maria pronuncia queste parole a bassa voce, perché intorno gli altri non sentano.
Gesù la guarda interdetto, leggendo il Vangelo sembra che Gesù non voglia intervenire e infatti risponde: "Non è ancora giunta la mia ora". È un momento intenso, fatto di sguardi, come spesso accade fra una madre e un figlio, e Maria che lo conosce bene si rivolge ai servi e pronuncia una sola frase: "Fate quello che vi dirà".Cinque parole, l'ultima breve frase da lei pronunciata tra quelle che il Vangelo ci riferisce. Altre volte incontreremo Maria insieme a suo Figlio e insieme ai discepoli fino alla Croce, alla Risurrezione e poi alla Pentecoste, ma il Vangelo non ci riferirà altre parole pronunciate dalla Madre del Signore. Questa breve frase d'invito ai servi delle nozze a Cana è l'ultima che gli evangelisti hanno voluto conservare. Un invito che vale per ogni tempo e per ognuno di noi: "Fate quello che vi dirà".Ma proseguiamo con il racconto.
Vicino al luogo dove si svolge la festa ci sono sei giare piuttosto grandi e Gesù chiede ai servi di riempirle di acqua. Quelli, un po' increduli, obbediscono e le riempiono fino all'orlo. Gesù dice ai servi: "Ora attingete e portatene al maestro di tavola"
Chi è il maestro di tavola? Era la persona che organizzava la festa, dava le indicazioni in cucina, teneva d'occhio i servitori, faceva sì che tutto andasse per il meglio. Era lui che assaggiava i cibi e i vini, per approvare oppure per dare indicazioni e migliorare le cose.
I servi gli portano una brocca riempiendola dalle giare piene d'acqua. Quando l'assaggia, il maestro di tavola è entusiasta: si tratta di vino buonissimo, squisito, di prima qualità! L'evangelista Giovanni ci riferisce che fa chiamare lo sposo per congratularsi della qualità di quel vino che sta per essere servito!
Il maestro di tavola non sa da dove venga quel vino, ma i servi che avevano riempito di acqua le giare sanno perfettamente che cosa è accaduto, anche se non lo sanno spiegare.
Durante questo pranzo di nozze Gesù compie il primo dei suoi miracoli, un miracolo specialissimo, non solo perché è il primo.
Alcuni potrebbero chiedersi se in fin dei conti non si tratta di un "miracolo inutile". I miracoli "utili" sono quelli che servono a guarire una persona, a sanare da una malattia, oppure a sfamare le folle moltiplicando il pane, i miracoli che servono a placare la tempesta sul lago oppure a ridare la vita a un morto.
Ma perché fare un miracolo per dare dell'altro vino a chi ne aveva già bevuto in abbondanza? Forse che Gesù voleva far ubriacare gli invitati?
Certo che no! Questo miracolo bellissimo ci aiuta invece a conoscere meglio il volto di Dio. Nel vangelo di Giovanni, proprio quello che abbiamo letto oggi, i miracoli vengono chiamati segni. Che cosa sono i segni? Sono realtà che fanno pensare a qualche altra cosa: per esempio, il fumo è segno del fuoco, la nuvola è segno di pioggia etc...
Il vino ai tempi di Gesù è segno di abbondanza e gioia. Gesù compiendo questo miracolo ci vuole dire che è venuto per portare a tutti una vita piena e gioiosa. Ci rivela che il nostro Dio è un Dio che ama la gioia e la festa. Non l'ubriachezza, l'essere sfrenati, il farsi del male, lo "sballare"... tutte quello che certe volte, purtroppo, viene spacciato per "festa".Dio Padre è contento di vederci contenti, si rallegra profondamente quando il nostro cuore è in festa. Dio stesso nella persona di Gesù, si unisce volentieri ai suoi figli che con cuore sereno cantano, danzano, gustano la festa!
Un altro segno importante che ci viene da questo Vangelo è una conferma. Gesù compie il suo primo miracolo ad una festa di nozze, nel momento che segna l'inizio, la nascita di una nuova famiglia. Il sogno di Dio per noi suoi figli e figlie è proprio la famiglia, e non smette mai di ricordarcelo, di farcelo capire. Dio Padre avrebbe potuto mandare suo figlio sulla terra dal nulla, eppure ha voluto che nascesse da una madre, che avesse un padre che lo educasse e che lo aiutasse a diventare un uomo, ha dato a Gesù una famiglia, e proprio una nuova famiglia Gesù sceglie per compiere il suo primo miracolo, per rivelare a tutti che Egli è davvero inviato da Dio che ha messo nelle sue mani il potere di trasformare la realtà, di cambiare la natura stessa delle cose.
Egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
L'ImpegnoIn questa domenica allora, custodiamo con noi due pensieri preziosi.Il primo è che Dio ama la famiglia. La ama anche se imperfetta, anche se ogni tanto litiga, anche se a volte a noi sembra che le cose non vadano affatto bene. La ama e l'ha scelta come il bene più prezioso da donare a Gesù, una mamma e un papà che lo hanno amato e aiutato a crescere in sapienza e grazia. La ama e l'ha donata ad ognuno di noi.
Poi c'è l'invito di Maria, la madre di Gesù: "Fate quello che vi dirà."
Cinque parole in tutto. Le ultime cinque parole che Maria pronuncia nei Vangeli. Il suo ultimo insegnamento, di cui fare tesoro, perché in qualche modo contiene la risposta a tutte le nostre domande. Vogliamo provare?
Se chiediamo alla Madonna: Che cosa è veramente importante? Che cosa serve per essere felici?Usando quelle cinque parole, lei ci risponde: "Fate tutto quello che vi dirà"Se invece le chiediamo: Cosa devo fare per vivere secondo il Vangelo?Lei, con quelle cinque parole, ci rispondesse: "Fate tutto quello che vi dirà"Infine se le domandiamo: Come posso meritare il Paradiso?Senza dubbio, con quelle cinque parole, ci ripeterà sicura: "Fate tutto quello che vi dirà"E potremmo andare avanti ancora con altri esempi.
Sì, Gesù vogliamo vivere sempre facendo quello che tu ci suggerisci attraverso la tua Parola che ascoltiamo ogni domenica. Vogliamo fare quello che ci chiedi e lo vogliamo fare con cuore sereno e gioioso, perché dentro di noi brilla la certezza di essere amati dal Padre Buono che è felice quando noi siamo felici e che vuol far festa con noi ogni giorno, fino alla festa senza fine del Suo Regno.
Buona domenica e buona festa
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