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6 minuti di lettura (1168 parole)

Pentecoste

 La Parola

Dagli Atti degli Apostoli

At 2,1-11

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.

Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, della Frigia e della Panfìlia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e proséliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».

Parola di Dio

 Il Commento

Vi ricordate cosa è successo domenica scorsa?

Il Signore poco prima della sua Ascensione, del suo ritorno definitivo al Padre, ci ha consegnato una missione impegnativa, ma affascinante: "Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura."

E il Maestro Risorto ci ha anche detto quali sono i segni prodigiosi che accompagnano coloro che credono in Lui: scacciare il male dal cuore, rendendo l'anima libera da ogni cattiveria; parlare lingue nuove, cioè saper dialogare con tutti, entrare in comunione con ogni persona che incontriamo; guarire i malati, non solo dalle malattie del corpo, ma anche da quelle del cuore: dalla solitudine, dalla tristezza, dalla sfiducia, dalla paura…

Bene, queste promesse stupende che Gesù ha pronunciato, cominciano a diventare realtà proprio nel giorno di Pentecoste.

Ma cosa significa Pentecoste? E' una parola che deriva dalla lingua greca e significa "cinquantesimo giorno", per noi cristiani oggi significa che sono trascorsi cinquanta giorni dalla Pasqua, ma la Pentecoste era già una festa del popolo d'Israele, una festa importante che si celebrava al tempo di Gesù per ricordare la consegna dei dieci comandamenti a Mosè da parte di Dio. Per questa festa, a Gerusalemme si radunava tanta folla, gente di ogni città e paese, persone che arrivavano anche da molto lontano.

La città in quei giorni era piena di guardie che controllavano tutti quelli che arrivavano e gli apostoli, che una settimana prima avevano salutato per l'ultima volta il loro Maestro Risorto, avevano paura di essere riconosciuti come amici del Rabbi di Nazareth e di essere arrestati.

Perciò i Dodici e gli altri discepoli, se ne stavano tutti insieme, al sicuro. Con loro c'era anche Maria, la madre di Gesù. Erano preoccupati, il Signore aveva detto loro di andare in tutto il mondo e annunciare il Vangelo a ogni creatura!... Sì, vero… ma la paura era più forte di ogni altra cosa.

Trascorsero il giorno di Pentecoste rinchiusi fra quattro mura con questi pensieri e questi timori, poi verso sera, tutto d'un tratto accaddero segni strani, prodigiosi, inaspettati.

Per prima cosa "Venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano."

Tutto d'un tratto, un rumore forte, fragoroso, attraversò l'intera città di Gerusalemme: lo sentirono tutti e se ne stupirono, perché non c'era mica il temporale!

Sembrava ci fosse una tempesta di vento, le porte e le finestre del luogo dove erano radunati i discepoli si spalancarono all'improvviso: la forza del vento riempì ogni stanza, ogni angolo, la casa intera.

Erano ancora stupiti per il fragore del vento quando un nuovo prodigio li sconvolse: "Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro"

Lingue di fuoco, fiammelle, proprio come quelle delle candeline: solo che si muovevano nell'aria. Si dividevano, diventavano numerose e andavano a posarsi sopra la testa di tutti i presenti. Se ne restavano così, sospese nell'aria, senza bruciare nulla, senza scottare nessuno. Un segno luminoso e caldo, che cominciò a infondere ai discepoli una nuova forza ed un coraggio che mai avrebbero sognato di possedere.

Ma non è ancora finita: "cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi."

Si accorsero, cioè, che ciascuno di loro era diventato capace di parlare lingue straniere, lingue diverse dalla propria, lingue che non aveva mai studiato! Le parole sgorgavano facili, leggere, senza alcuno sforzo.

È un dono straordinario dello Spirito Santo, che rende visibile la promessa fatta da Gesù nel giorno dell'Ascensione: i discepoli, coloro che credono nella sua Risurrezione, sono in grado di parlare lingue nuove.

I discepoli, ora pieni di coraggio, escono dalla casa e tutta la gente arrivata a Gerusalemme da posti lontani per via della festa resta stupita perché li sente parlare la propria lingua!

Riescono a comprenderli perfettamente! I discepoli iniziano la loro missione e raccontano a tutti che Gesù, che è stato messo a morte, invece è vivo, risorto! Spiegano che e i profeti e la Scrittura Sacra, da sempre hanno parlato di lui, hanno annunciato che sarebbe giunto per salvare tutta l'umanità: questa promessa di Dio si è compiuta!

Il brano degli Atti degli Apostoli oggi ci ha presentato lo Spirito Santo come il fragore di un tuono, come un vento pieno di energia, come un fuoco danzante, una forza che dà vita.

Sembrerebbe difficile da capire, difficile da immaginare, ma per provare a rendere tutto un po' più semplice vi proponiamo un esperimento, sì, un po' come quelli che fate a scuola.

Prendiamo un palloncino. Ce ne sono di rotondi, di lunghi, di tante forme e colori diversi. Ci sono delle persone che con dei palloncini riescono a creare le forme di diversi animali, o di fiori. Ci avete mai provato?

Guardate questo palloncino: è carino, colorato, rotondo, sembra bello, ma sembra che gli manchi qualcosa. Avete ragione, ha bisogno di aria, dobbiamo gonfiarlo e riempirlo di aria. Questo palloncino bello e colorato, per poter diventare quello per cui è stato pensato ha bisogno che qualcuno soffi aria in lui, che in qualche modo gli dia vita.

 L'Impegno

Ecco gli apostoli prima della Pentecoste erano proprio come un palloncino sgonfio, erano impauriti, vuoti, e non stavano testimoniando e raccontando alla gente di Gesù. Poi in quel giorno Dio inviò il suo Spirito Santo, li riempì con il suo soffio di vita in modo che diventassero come Lui li aveva pensati: testimoni coraggiosi della sua Parola.

Oggi abbiamo imparato che proprio come il palloncino deve essere riempito per essere ciò che era destinato ad essere, voi ed io abbiamo bisogno dello Spirito Santo per riempirci in modo da poter essere tutto ciò che Dio vuole che noi siamo.

Buona domenica

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