Quarta domenica d'Avvento
La Parola
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,39-45
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Parola del Signore.
Il Commento
Siamo arrivati all'ultima domenica prima del Natale. Oggi accenderemo la quarta candela, chiamata la "Candela degli Angeli" per onorare gli angeli e la meravigliosa notizia che portarono ai pastori in quella notte mirabile.
Vi state preparando a questo grande giorno? Quali sono le cose che aspettate con più trepidazione pensando al Natale oramai alle porte? Ok a parte i regali, naturalmente… Quali sono le vostre tradizioni familiari per questo periodo?
La famiglia di Diane, mia moglie, vive divisa fra Asia, America e Australia, e quindi da qualche anno a questa parte è veramente difficile riuscire a trascorrere un Natale tutti insieme, ma lei non fa altro che raccontarci di quanto erano belli i Natali in famiglia quando era bambina. Ogni giorno c'era una festa a casa di un cugino, di un amico, di un parente, o nel cortile della chiesa. Le mamme e le nonne preparavano cibi e dolci speciali per la festa, c'era sempre musica e i grandi trascorrevano serate gioiose insieme mangiando, chiacchierando, ascoltando musica e ballando, mentre tutti i bambini si riunivano a giocare insieme.
Il suo desiderio più grande è poter trascorrere ancora un Natale con tutta la sua famiglia e con tutti i suoi cugini, anche se questo significa fare un lungo viaggio.
Anche il brano del Vangelo di oggi ci parla di un viaggio. "In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda." L'evangelista Luca ci racconta quello che successe dopo che Dio mandò l'arcangelo Gabriele da Maria per annunciarle che sarebbe diventata la madre di Gesù, la madre del Messia.
Il popolo di Israele attendeva da tempo il Messia, colui che avrebbe portato la pace, il benessere a Israele e praticamente ogni donna di Israele aveva in cuore il desiderio di essere scelta da Dio per questo ruolo. Tutti pensavano che un personaggio così importante dovesse nascere nella città santa, a Gerusalemme, magari da una ragazza di famiglia nobile, religiosa, molto ricca. Dio invece sceglie una giovane fidanzata con un falegname che abita in un piccolo villaggio della Galilea: Nazareth.
L'angelo le disse che anche sua cugina Elisabetta, nonostante la sua età avanzata, era al sesto mese di gravidanza, e Maria così giovane, incinta, senza esperienza in fatto di viaggi, decide di lasciare il suo villaggio e di partire in fretta per andare da sua cugina: si fa centocinquanta chilometri sul dorso di un asino per arrivare nella regione montuosa in cui abita Elisabetta.
Che strano, di solito quando una donna rimane incinta succede il contrario. I primi tempi di gestazione sono sempre i più difficili, spesso la mamma si sente male, sente tanta nausea, vomito, le gira la testa, è debole, ed è lei ad avere bisogno d'aiuto. Quel piccolo essere, che si sta sviluppando dentro di lei, cambia l'equilibrio del suo intero organismo.
Eppure Maria non pensa a sé stessa e si mette lo stesso in viaggio "in fretta" per andare ad aiutare Elisabetta. Maria non vuole perdere tempo, vuole rendersi utile, arrivare prima che Elisabetta partorisca per compiere insieme a lei i preparativi per accogliere Giovanni. Eh già… perché chi è servo del Signore, come si è definita Maria, è servo di tutti, chi ama il Signore ama tutti.
Quando arriva nella casa della cugina, la saluta piena di gioia e il bambino di Elisabetta, appena sente la voce di Maria, sussulta. Chi tra voi ha avuto un fratellino o una sorellina, avrà visto come nella pancia della mamma il bambino si muove e risponde, a modo suo, agli stimoli esterni. Ascolta, percepisce i suoni e reagisce di conseguenza. Giovanni, nel grembo della mamma ha percepito la presenza di Dio, la presenza di Gesù nel grembo di Maria e sussultò di gioia.
Elisabetta, sentendo questo saluto di felicità e di vita, è piena di Spirito Santo e, proprio come una profetessa, esclama: "Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo!".
Maria è benedetta perché ha ascoltato la voce di Dio, ha creduto, si è fidata ed ha detto il suo SI' affinché Gesù potesse venire in mezzo a noi.
L'Impegno
Ma lo sapete, bambini, che anche noi portiamo dentro Gesù?
Col Battesimo riceviamo un dono grandissimo: diventiamo sacri come lo è Gesù, riceviamo nel nostro cuore un sigillo indelebile molto più indelebile di un tatuaggio: portiamo impressa nel cuore l'immagine di Gesù.
Col Battesimo il Signore viene ad abitare dentro di noi come è stato per Maria. Maria ha donato Gesù a tutta l'umanità e anche noi, se lo vogliamo, possiamo donare Gesù agli altri.
Come? Portando a tutti la Sua Parola con la nostra vita.
La gioia e lo stupore per un evento così importante come diventare la madre del Messia, diede a Maria il coraggio di mettersi in viaggio per condividere questo momento con la sua famiglia e la forza di mettersi subito al servizio di chi aveva bisogno del suo aiuto.
Padre buono, fa che la gioia che continuerà a crescere giorno dopo giorno nel nostro cuore durante questa settimana che ci separa dal Natale, possa essere condivisa con i nostri familiari, con i nostri parenti ed amici vicini e lontani, aiutaci a ricordare sempre che c'è più gioia nel dare che nel ricevere, nel servire che nell'essere serviti, e dacci la forza di aiutare sempre chi ha bisogno di noi, iniziando proprio dai nostri genitori, dai nostri nonni, dai nostri fratelli e sorelle, dalla nostra famiglia, proprio come fece Maria.
Buona domenica
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