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Voi non sapete quello che chiedete

La ParolaDal Vangelo secondo MarcoMc 10,35-45

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».

Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».

Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Parola del Signore. 

Il Commento

Provate a chiudere gli occhi, e pensate a un regno.

Come ve lo immaginate? Certamente bello, ricco, con un bel castello e tante stanze luminose, con giardini, piscine, parchi, saloni per le feste, e poi la sala del trono dove il re siede per ricevere i suoi ospiti, e ai lati del seggio reale vi sono le poltrone per i dignitari di corte, quelle più vicine al trono sono per i personaggi più importanti, e man mano che ci si allontana dal trono il posto è per i meno importanti.

Tutti coloro che vivono in questo regno sono a servizio del Re. Lui comanda, ordina, e tutti gli altri eseguono i suoi comandi.

Dove passa il re tutto deve essere ordinato, profumato, luminoso. Per questo il Regno è pieno di servitori e di domestici che hanno come unico scopo quello di servire il re e il suo regno.

Leggendo il brano del Vangelo di oggi sembrerebbe che quando Gesù parlava del Regno dei cieli, i discepoli, immaginavano proprio un regno così. Solo in questo modo si spiega il motivo per cui i due fratelli chiedono di avere il posto dei più alti dignitari di corte. Giacomo e Giovanni vogliono occupare il primo posto accanto a Gesù quando sarà Re sul trono dell'eternità. Si sono messi d'accordo e hanno deciso che è meglio mettere le mani avanti e assicurarsi fin da subito i posti migliori: uno a destra e l'altro a sinistra del Signore.

Giacomo e Giovanni non avevano ancora capito. Portavano ancora nel cuore le discussioni e le liti delle settimane scorse su chi di loro fosse il più grande, ed erano talmente concentrati su se stessi da non avere ancora capito l'annuncio che il maestro aveva già fatto loro per ben tre volte: «Il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà».

Non avevano ancora capito che Gesù è il Figlio di Dio!

Loro e tutti i Dodici, sono convinti che Gesù sia il Cristo, il Messia atteso da secoli. Colui che restaurerà il Regno d'Israele, che sarà ancora più grande e potente di com'era al tempo di Re Davide. Quindi, dal loro punto di vista, vale la pena osare e chiedere subito ciò che tanto sta loro a cuore: sedere alla destra ed alla sinistra del trono, essere i consiglieri, i primi ministri, i più nobili tra i nobili del regno, che presto tornerà a risplendere.

Gesù rispose loro con pazienza: "Voi non sapete quello che chiedete!"

Fermiamoci un attimo a pensare. Dopotutto Giovanni e Giacomo avevano lasciato tutto per seguire il Maestro, da mesi ed anni oramai condividevano con il Signore la fatica di una vita randagia, le incertezze del cammino, le pressioni della folla, le ostilità dei farisei... Insomma, stavano facendo tanto, per lui. Gli avevano messo a disposizione la loro vita, la loro giovinezza: si meritavano sicuramente qualcosa in cambio!

Quante volte anche noi abbiamo fatto un ragionamento del genere? Quante volte abbiamo immaginato il rapporto con Dio come un contratto di affari o di lavoro. Dal momento che ho ricevuto il Battesimo, ora io e Dio abbiamo un legame. Quindi, Signore: io vengo a Messa tutte le domeniche, dico le preghiere ogni giorno, rispetto la Quaresima, partecipo alle raccolte della parrocchia e persino alle processioni, e tu, Dio, mi devi trattare da privilegiato: qualche piccolo miracolo a richiesta, nessun problema di salute, nessun lutto nella mia famiglia, tranquillità a scuola o sul lavoro... e naturalmente, un posto assicurato in Paradiso.

Una sorta di scambio, che però non ha nulla a che vedere con la vita del Vangelo.

"Voi non sapete quello che chiedete!"

Ascoltiamo insieme come continua la risposta del Signore."Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?"Bere il calice, per il popolo ebraico, significa accettare di morire.Il battesimo poi, significa immersione, e anche questa immagine simboleggia la morte.Con il battesimo, infatti, noi moriamo con Cristo. Ma non moriamo mica fisicamente!!Muore solo tutto ciò che di brutto c'è in noi, muore cioè l'uomo "vecchio"… e poi, proprio assieme a Gesù, risorgiamo ad una vita nuova, ad una vita "per sempre": rinasciamo come uomini "nuovi".

Gesù, sa che il primo trono su cui sta per salire è la croce e usando queste espressioni, afferma che stare vicini a lui nella gloria significa essere capaci di seguirlo anche nei momenti più difficili, di bere lo stesso calice, di accogliere lo stesso battesimo.

Quanto era lontano il cuore dei discepoli dal loro maestro, e quanto lontano ancora è il nostro cuore. Gesù oggi vuole aiutarci a capire, vuole cambiare il nostro cuore.

E lo fa raccontandoci del suo Regno dove tutto è davvero diverso dai regni degli uomini che cercano solo potere. Nel regno di Dio non sono le persone a mettersi a servizio del re, ma è il Re in persona, è Dio stesso che si fa servitore di tutti, al punto da dare la propria vita in riscatto di molti.

Sapete cos'è il riscatto?

Il riscatto era il prezzo che si doveva pagare per liberare una persona dalla schiavitù. Il prezzo del riscatto era in oro e argento. Gesù ci riscatta donando la sua vita. Con la sua vita, riscatta noi che schiavi di pensieri sbagliati, di desideri di ricchezza e di denaro, di egoismi, di divisioni, di liti, di rancori, di violenza. Viene a cercare noi lontani da Dio, lontani dal Padre. 

L'Impegno

Ma perché? Perché Gesù ha fatto tutto questo per noi? Per farci diventare buoni? Generosi? Altruisti? No, sarebbe troppo poco!

Il suo gesto di amore ci dona la grazia di essere molto di più di quanto chiedevano Giacomo e Giovanni che volevano essere dignitari del re. Gesù ci offre un dono più grande: ci riporta al Padre, ci rende famiglia di Dio. Ci fa anche noi Re!

Re di un Regno dove tutto è capovolto! Un Regno dove siamo chiamati a regnare come lui: il più grande si faccia ultimo e il più importante si faccia servo. Proprio come ha fatto Gesù.

Padre buono aiutaci a vivere come Gesù donando la nostra vita e il nostro tempo al servizio degli altri.

Buona Domenica! 

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