Halloween e Ognissanti in tempo di pandemia
Fra Halloween ed Ognissanti, contrapporre la luce dei Santi al buio delle tenebre
Quest'anno ci ha pensato la pandemia.
Quest'anno abbiamo un motivo in più per evitare che nostri figli e i nostri nipoti festeggino Halloween, e non ci troveremo di fronte alla porta di casa bambini e ragazzi vestiti come mostri, zombie e principesse del male a porci la fatidica domanda: dolcetto o scherzetto?
Ma poi perché? In fin dei conti è solo una festicciola innocua per bambini, un modo per farli divertire.
Ma siamo davvero sicuri che tutto sia lecito per il divertimento?La tv ha iniziato già da tempo a propinarci come ogni anno cartoni animati e pubblicità ricolmi di raffigurazioni fintamente innocue di cadaveri deturpati, pagliacci horror, persino teschi insanguinati, in una macabra esaltazione della civiltà della morte. Streghe, fantasmini e scheletrini iniziano a popolare le pagine dei libri di inglese dei bambini delle elementari, i negozi addobbano le vetrine con mostri e zucche vuote.
Nel breve video che vi proponiamo, Don Aldo Bonaiuto, sacerdote, esorcista, antropologo, demonologo, coordinatore del servizio anti sette della comunità Papa Giovanni XXIII fondata da Don Oreste Benzi e del numero verde di aiuto alle vittime dell'occultismo e del satanismo, spiega in poche parole con nitidezza e semplicità l'origine e gli effetti di questa "festa" sui bambini e sui ragazzi.
Bene vs MaleSan Tommaso d'Acquino diceva che abbiamo bisogno che la nostra vita dia spazio al divertimento in modo giusto, perché la nostra vita è qualcosa di sacro, importante. Tanto più lo è la vita dei nostri figli, dei nostri nipoti.
Il demonio ha già lanciato la sua canna con le sue esche rivolte verso i più fragili, i più deboli, i più piccoli, mascherando da bene ciò che è male, mascherando da divertimento la droga, l'alcol, alcuni progetti musicale di cui abbiamo anche già parlato nell'articolo "Sai che musica ascoltano i tuoi figli". Se solo apriamo gli occhi, tanti sono gli esempi che abbiamo davanti a noi ogni giorno di qualcosa che ci viene offerto come bene e che invece nasconde il male. L'ultimo esempio: la pillola dei cinque giorni dopo alle minorenni senza ricetta.
La cultura della morte si sta lentamente ma inesorabilmente sostituendo alla cultura della vita, e noi genitori non facciamo davvero molto per dare luce e speranza ai nostri figli.
I nostri ragazzi stanno crescendo con le ali tarpate, la bocca coperta da una mascherina, sempre più isolati, sempre meno abituati al contatto fisico con gli altri, anche con i familiari. Tv e radio seminano solo immagini e parole di tragedie, di morte, di pandemia, di un futuro tenebro ed incerto.
Accendiamo la luceIn questa situazione, vogliamo veramente abituare i nostri figli al macabro? Vogliamo veramente che i nostri figli, vedendo una faccia dipinta da vampiro o dipinta da zombie, non provino paura o ribrezzo e che crescano abituandosi al peggio?
I nostri figli meritano più rispetto, meritano di vivere in una società che li aiuti a crescere sereni e fiduciosi nel futuro.
Allora quest'anno, visto che non ci saranno sfilate nelle strade, giornate a tema nei parchi o nelle scuole, festicciole a casa di qualche amichetto, approfittiamone per portare la luce invece che le tenebre nelle nostre case.
La notte del 31 ottobre invece che una zucca vuota, mettiamo una candela accesa fuori della finestra, raccontiamo ai nostri figli la vita del santo di cui portano il nome. In fin dei conti quel nome lo abbiamo scelto noi, quel nome identifica nostro figlio, nostra figlia ed ha un significato, una storia sacra. Scoprirete quanto è bello andare a scovare insieme ai vostri figli le storie luminose dei santi di cui portate il nome, e per una volta il 31 Ottobre, invece che andare a dormire con immagini di mostri e vampiri nella mente e con le tenebre nel cuore, i vostri figli si addormenteranno con il sorriso e la luce nell'anima.
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